Toscana – Arezzo e il Casentino – 6 giorni

6 Days
La terra d’Arezzo si suddivide in quattro vallate divise dalle creste che si dipanano dal corso principale dell’Appennino, e tra queste nessuna è più verde, rigogliosa, turrita e spirituale del Casentino: tra castelli, rocche, pievi, santuari, eremi e monasteri immersi nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Qui combatté a cavallo e abitò da esule Dante Alighieri, alla sua estremità meridionale nacque Michelangelo Buonarroti, così familiare con questi luoghi da ritrarne il panorama ed i monti nel Tondo Doni degli Uffizi e nella Creazione di Adamo della Cappella Sistina, qui si fermò San Romualdo per mediare tra la spiritualità occidentale ed orientale, qui San Francesco fondò la sua prima comunità e venne benedetto dalle stigmate.
Qui, in vetta al Monte Falterona, nasce l’Arno e qui è nata la prima industria tessile toscana. Di questa valle è piena la Divina Commedia e la storia d’Italia: benvenuti in Casentino. In questo viaggio approfondiremo quest’angolo di toscana che ispira meraviglia e suggestione, per poi recarci ad Arezzo e scoprirne gli inaspettati tesori, e concludere con una tappa a Cortona, sotto il sole della Toscana.
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Tutti i servizi sono previsti da minimo 7 a massimo 12 partecipanti

Overview

Il soggiorno è previsto a Poppi,piccolo borgo del casentino, presso confortevole 3 stelle immerso nel verde e ad Arezzo, presso l’Hotel Continentale, accogliente 4 stelle nel centro storico.
E’ prevista la pensione completa, con 4 pranzi e 5 cene a base di prodotti tipici locali.
Avrete a disposizione, per le visite previste, una eccezionale guida locale esperta conoscitrice di questa Regione. Assistenza Earth H24 per tutto il viaggio.

Itinerary

Arrivo individuale alla Stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Incontro con la guida alle ore 12:00 circa.
Deposito bagagli ed inizio visita guidata del centro storico.Tutto il centro città è un gioiello salvaguardato dall’UNESCO, costellato di splendidi monumenti, sontuosi palazzi signorili e suggestive chiese, tra i più iconici d’Italia; un tour a Firenze è una visita, in tutti sensi, alla patria del Rinascimento, dell’umanesimo, nella patria della scienza moderna, nel cuore e attraverso l’anima d’Italia.
Durante il tour incontreremo la Chiesa di San Lorenzo, che dal 1418 ha legato indissolubilmente la sua storia a quella della dinastia Medici, nella cui Sagrestia Vecchia e cripta si costituì il loro mausoleo; nonché il contiguo palazzo Medici Riccardi, dove vissero Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico e lavorarono artisti come Donatello, Michelangelo, Paolo Uccello e Botticelli.
Raggiungeremo poi Piazza del Duomo, dove, frastornati dall’inevitabile sindrome di Stendhal, si alza lo sguardo a seguire il robusto ed elegante campanile di Giotto, a fianco dell’immensa Cattedrale di Santa Maria del Fiore e della sua gloriosa facciata; dove si gode della sacralità del Battistero di San Giovanni, le cui meravigliose porte hanno ispirato secoli d’arte e letteratura, all’ombra della più imponente cupola in mattoni che il mondo abbia mai conosciuto: maestoso e misterioso capolavoro del Brunelleschi.
Ci dirigeremo poi alla chiesa di Orsanmichele, scrigno d’arte gotica e scultura quattrocentesca, che perfettamente introduce Piazza della Signoria e le opere d’arte che vi si incontrano.
Qui si erge solida e robusta l’icona del potere Repubblicano e Granducale, il Palazzo Vecchio, contorniato dai capolavori di Donatello, Michelangelo, Lorenzo Ghiberti, del Gianbologna, di Bartolomeo Ammannati e Benvenuto Cellini.
Emblemi di propaganda oltre che capolavori d’arte, queste statue sono la cornice perfetta per il cuore politico di Firenze, della città in cui l’attigua struttura, progettata per accogliere gli uffici amministrativi e giudiziari delle Magistrature, è diventata, nel secolo più illuminato della storia della Toscana e d’Italia intera, il primo Museo del mondo, la cui Galleria ha suggerito il nome a tutti i collezionisti e mercanti d’arte contemporanei.
Non mancherà nel tour il passaggio nella Piazza del Mercato Nuovo, per toccare con mano gli usi e costumi della città antica e romantica, una passeggiata attraverso la Piazza della Repubblica, orpello della nuova Firenze Capitale ed un affaccio sull’Arno, linfa vitale di Firenze, con attraversamento tra le gioiellerie di Ponte Vecchio, sul guado che convinse Roma a fondare quella che sarebbe divenuta la patria dei Granduchi e madre della Toscana. Recupero dei bagagli e trasferimento per Poppi (55 km - 1 ora e 15 min. circa).
Sistemazione in hotel.
Cena e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Incontro con la guida in hotel e trasferimento per la la visita della Pieve di San Pietro di Romena.
La prima tappa in Casentino sarà la più bella chiesa romanica del territorio: una maestosa pieve millenaria decorata nelle sue forme e capitelli scolpiti da maestranze lombarde di scuola francese. I cunicoli percorribili dell’area archeologica al di sotto del pavimento testimoniano l’origine etrusco-romana e l’antichissima presenza di un luogo di culto ricostruito più volte e trasformatosi solo nel 1152 nelle forme romaniche attuali. Oggi è sede di una fraternità molto seguita ed attiva, che vive e mantiene il complesso e vi risiede.
Proseguimento per il Castello di Romena, a due passi dalla Pieve, in posizione sopraelevata. Quello che nel medioevo era uno dei quattro castelli principali di proprietà dei Guidi, potentissima famiglia comitale, facente parte di un patrimonio dei ben centocinquanta, è oggi uno dei pochi sopravvissuti alle vicissitudini delle guerre e battaglie che dal 1200 al 1400 li hanno ridotti quasi tutti in macerie. Dall’ampia corte interna alla seconda cerchia di mura si domina l’alta valle del Casentino e con la vista si riescono ad individuare altre due roccaforti dei Guidi, mentre nella torre delle prigioni e sotto al maschio si percepisce ancora l’imponenza dell’antico complesso.
Da notare infine che il sommo poeta Dante Alighieri, esiliato da Firenze, fece qui tappa per beneficiare della protezione dei Conti; infatti percorrendo la breve strada tra la pieve ed il castello, tra campi coltivati e lussureggiante boscaglia, oggi s’intravede il luogo dove sorgeva la Fonte Branda, citata da Dante nella Divina Commedia, precisamente nel trentesimo canto dell’Inferno.
La prossima tappa di oggi è Stia, un piccolo borgo medievale in testa al Casentino, la prima cittadina bagnata dall’Arno, che qui incontra il torrente Staggia. Antico mercatale del Castello di Porciano, oggi una torre privata che domina il paese da una collina soprastante, qui Dante scrisse ben tre lettere durante il suo esilio, sostando in un altro dei castelli dei Conti Guidi, punto d’incontro tra il Mugello fiorentino, l’aretino Casentino e la romagnola Forlì.
E’ un paese dalle forti tradizioni artigianali dove si svolge ogni due anni la Biennale Europea del ferro battuto, e dove è nato il panno-casentino, un tessuto di eccezionale qualità ed impermeabilità da più di un secolo utilizzato per produrre soprattutto ottimi cappotti del tipico colore arancione, addirittura indossato da Audrey Hepburn nell’intramontabile Colazione da Tiffany.
Un altro film che ha reso famoso il paese ed alcuni suoi scorci è certamente Il Ciclone, avendo scelto Pieraccioni questa cittadina, al fianco di altre località tra il Casentino ed il Valdarno, come set principale del paese frequentato dai protagonisti del suo primo successo cinematografico.
A fine visita, che orbita attorno alla piazza principale, ci recheremo all’attiguo complesso del Lanificio di Stia, oggi trasformato in Museo della Lana, nel cui negozio ci sarà la possibilità di osservare (e acquistare) il tipico panno, oggi tessuto in diversi colori e non solo per cappotti, ma anche capi differenti (e più economici) quali cappelli, borse o sciarpe.
Rientro in Hotel per il pranzo.
Nel pomeriggio, escursione all’Eremo di Camaldoli.
Dedicheremo il pomeriggio al bellissimo binomio dell’eremo e monastero di Camaldoli, fondato da San Romualdo nel 1012 ed ancora oggi particolarmente vivo con la sua comunità religiosa nata più di mille anni fa dai Benedettini. L’inaspettata ed opulente chiesa barocca, che sorprende il visitatore quasi stonando rispetto all’austerità che la circonda, trasformazione seicentesca, decorata di gessi dorati e stucchi vivaci, ospita varie tele dipinte e una terracotta invetriata di Andrea della Robbia.
Passeggiata (su asfalto) fino al monastero (km 3 - 30 min. circa), tempo per acquisti nella farmacia storica e visita. L’antica ed unica strada che permetteva di raggiungere l’eremo dal monastero è oggi asfaltata, ma come un tempo si snoda dentro la lussureggiante foresta, oggi Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Raggiunto il monastero potremo entrare negli originali chiostri, una volta riservati ai monaci ed agli ospiti, che sono nati nei vari secoli e che hanno visto giungere personalità quali Lorenzo il Magnifico e Leon Battista Alberti.
Visiteremo anche la chiesa decorata da tre splendide pale di un giovane Giorgio Vasari, eseguite durante un lungo soggiorno, e ci intratterremo anche alla locale Farmacia cinquecentesca, germogliata dall’antico Ospedale che i Camaldolesi allestirono a beneficio dei pellegrini e degli abitanti della valle, e che ancora oggi vende prodotti cosmetici ed alimentari frutto delle loro antiche ricette.
Rientro in Hotel. Cena e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Incontro con la guida in hotel e trasferimento nel borgo di Poppi per la visita guidata. Poppi è turisticamente il borgo principale della valle, grazie al meraviglioso castello perfettamente conservato che domina la collina e che avremo visto durante tutti gli spostamenti del giorno precedente: qui risiedeva originariamente il ramo principale della famiglia dei Guidi.
Nella piana sottostante al castello, Dante Alighieri prese parte ad una delle più importanti campali di tutta la toscana nel 1289, la battaglia di Campaldino, e sempre qui Dante tornò a soggiornare da esule, durante la stesura della Divina Commedia e vi compose il terribile canto XXXIII dell’Inferno che narra le vicende del famigerato Conte Ugolino.
Attraversando il borgo fortificato potremo approfondire la storia dei Conti Guidi, tanto benestanti da aver generato nella Firenze dell’epoca il modo di dire “stare come il Conte di Poppi” ed il divieto alle fanciulle fiorentine nobili di maritarne i giovani, mentre percorreremo i suggestivi porticati ad archi per raggiungerne l’antica Badia.
Saliremo al castello, progettato da Arnolfo di Cambio prima del Palazzo Vecchio di Firenze, e perciò a questo somigliante. Scopriremo la corte decorata da stemmi, le sue sale da festa dove terminò la dinastia Guidi, l’incredibile cappella affrescata da Taddeo Gaddi, allievo di Giotto, il plastico della battaglia di Campaldino, fondamentale per descriverne la violenza e le varie fasi, fino ad affacciarci nelle profonde prigioni sotterranee. Pranzo in ristorante locale. A seguire trasferimento a La Verna e visita.
Il pomeriggio di questa giornata ci permetterà di godere del luogo più carismatico del Casentino intero: il Santuario francescano de La Verna. Qui San Francesco, ricevuti in dono ampi ettari di foresta improduttiva, decise di fondare un monastero che sarebbe diventato quasi una seconda casa dopo Assisi, ed uno dei luoghi francescani più importanti al mondo, avendovi ricevuto le Stigmate durante la sua ultima presenza, nel 1224.
Oltre alle fantastiche terracotta invetriate dei Della Robbia, ben diciassette in questo luogo tanto umido ed impervio agli affreschi e dipinti, ancor più delle reliquie francescane conservate nella Basilica, in aggiunta alla sacra cappella dove ricevette le Stimmate, i momenti più toccanti saranno il recarsi nella grotta dove dormiva, modificata da allora solo per l’aggiunta di pochi gradini, l’entrare nella cella eretta dove si ergeva all’epoca la sua capanna, l’affacciarsi dalla scogliera di ottanta metri di altezza che a Francesco ispirava fede e contemplazione del creato, il discendere al Sasso Spicco dove si isolava dai compagni per dedicarsi al raccoglimento spirituale. Ambienti d’immenso trasporto per i cattolici e di palpabile spiritualità per persone di qualsiasi altra religione o sensibilità.
Trasferimento in Hotel ad Arezzo e sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Incontro con la guida e intera giornata dedicata alla visita di Arezzo. La città di Arezzo è una destinazione per lo più inesplorata: nonostante le tante emergenze storico-artistiche, la vocazione industriale, prettamente orafa, dell’ultimo secolo ha fatto sì che non salisse alla ribalta come le altre più note destinazioni turistiche toscane, ma che la sua economia si avvantaggiasse d’altro, a scapito della fama che meriterebbe. Le sue chiese e opere d’arte rivaleggiano con tante altre destinazioni, mentre la sua comodità e centralità la rende un facile approdo e snodo, alla scoperta dei suoi tesori e dei “borghi del rinascimento” che la circondano.
La visita di Arezzo inizia inevitabilmente da una delle opere più famose al mondo, il Crocifisso del Cimabue, che si trova all’interno della deliziosa Chiesa di San Domenico, a ridosso delle mura cittadine. Il Cimabue è considerato uno dei migliori artisti della seconda metà del ‘200 che abbia abbracciato lo stile gotico distaccandosi dall’arte bizantina, e dato gli spunti per quelle novità naturalistiche che verranno poi magistralmente sviluppate dal suo allievo, Giotto. Questo Crocifisso è l’icona di questa fase transitoria, conosciuto in tutto il mondo e presente in tutti i testi di storia dell’arte, ed è tappa fondamentale di una visita di Arezzo.
A due passi dalla chiesa di San Domenico non mancheremo di recarci anche alla Casa Museo di Giorgio Vasari, l’abitazione che acquistò quando, da artista affermato, poté permettersi una sistemazione degna della sua posizione sociale e grande autostima: la decorò personalmente nel piano nobile, dove oggi si possono osservare tutte le pareti e soffitti decorati dal grande artista.
A breve distanza da San Domenico e Casa Vasari si erge la Cattedrale, in cima alla dolce collina di Arezzo, la chiesa più grande e ricca della città. Di stile gotico, ma completata agli inizi del ‘500, ospita al suo interno una pletora di opere, dall’altar maggiore in marmo che accoglie le spoglie del patrono San Donato, ai resti mortali di Papa Gregorio X, la cui morte dette il via alla costruzione dell’edificio; dalla perfetta e posata Maddalena quattrocentesca di Pietro della Francesca, alle magistrali vetrate cinquecentesche di Giullaume de Marcillat, il più grande maestro vetraio che abbia mai lavorato in Italia. Imperdibile anche la Cappella
della Madonna del Conforto, terracotta miracolosa, fulcro della devozione cittadina dal 1796. Proseguiremo poi per raggiungere la scenografica Piazza Grande, fermandosi lungo il percorso per osservare la Casa di Piero della Francesca, nato ad Arezzo nel 1304 per poi trasferirsi col padre ad Avignone e sbocciare come artista e letterato fino a diventare uno dei tre grandi protagonisti della letteratura italiana del Due-Trecento, al fianco di Dante e Boccaccio.
Pranzo in ristorante sotto le Logge.
Nel pomeriggio visita della pieve romanica di Santa Maria Assunta di Arezzo, esempio di stile pisano-lucchese in pietra arenaria e materiale di riutilizzo di epoca romana, custode della testa del patrono San Donato. Quindi ci dirigeremo verso quel piccolo scrigno che è la Badia delle Sante Flora e Lucilla, antica chiesa benedettina, riprogettata nel Cinquecento da Giorgio Vasari, dove venne collocato il suo altare-mausoleo nonché alcune sue opere pittoriche. Tra i gioielli custoditi dalla bella struttura cinquecentesca vi sono anche un affresco di Bartolomeo della Gatta, la croce dipinta del senese Segna di Bonaventura ed il capolavoro illusionistico della cupola dipinta dal gesuita Andrea Pozzo nel Settecento.
Termineremo la giornata di visita in bellezza nella Basilica di San Francesco, con la famosa Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca. Si tratta di uno dei cicli di affreschi più importanti in centro Italia, circa 250 m2 di perfetta prospettiva e rimandi simmetrici tra le tre pareti della cappella maggiore absidale, tra citazioni bibliche ed eventi bellici, che va da Adamo ed Eva fino alle guerre romano-persiane del VII sec. d.C., nel circoscrivere gli eventi determinanti della storia del legno della Croce di Cristo.
A fine visita, rientro in Hotel. Cena e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Incontro con la guida, trasferimento a Cortona ed intera giornata dedicata alla visita della città e del suo museo.
Il penultimo giorno verrà trascorso nella sua interezza in quel gioiello della Valdichiana che è la città di Cortona: borgo medievale splendidamente conservato, ha iniziato una tradizione turistica più di tre secoli fa e vive di luce riflessa dai ritrovamenti etruschi fortunatamente recuperati dal suo territorio e conservati nello splendido museo MAEC, delle tele di alcuni dei pittori cortonesi più importanti per la storia dell’arte italiana, dal Beato Angelico a Pietro Berrettini, passando per Luca Signorelli, e dalla fortuna cinematografica internazionale raggiunta grazie al Sotto il Sole della Toscana nel 2003.
Inizieremo la visita dalle mura etrusche, innalzate poi durante il medioevo, che ancora cingono tutto il centro storico: qui ci soffermeremo ad ammirare un cimelio etrusco: una porta eretta nel II secolo a.C. che permetteva alle processioni di recarsi ai tumuli ai piedi della collina o di rientrare in città a seguito dei riti svolti nella necropoli.
Saliremo quindi, con l’aiuto del pullman, fino alla vetta della collina, dove sorge il Santuario di Santa Margherita. Da qui discenderemo a piedi (tempo permettendo) lungo una godibilissima passeggiata che dal verde dell’area sommitale della città, entra nella zona residenziale alta del borgo e quindi discende nelle due piazze e strade principali.
Lungo il percorso ci soffermeremo nella Chiesa di San Francesco, per scoprire ancora qualche segreto della sua storia, già ricordata il giorno precedente, e raggiungeremo la Cattedrale, dentro cui si potrà osservare un dipinto di Pietro Berettini, detto Pietro da Cortona, illustre concittadino, inventore della pittura barocca a Roma.
Dopo il pranzo in ristorante locale in una delle due piazze principali, percorreremo la Ruga Piana, oggi via Nazionale e dello shopping, che conduce fino al più bell’affaccio sulla Valdichiana, con una vista che spazia dal Lago Trasimeno, a Montepulciano, al Monte Amiata, alle colline oltre le quali si apre la Valdorcia e le famose Crete senesi.
Potremo parlare del passato geologico della valle o delle sue produzioni vinicole collinari e alimentari quali la famosa carne chianina con cui si cucina la prelibata bistecca fiorentina. Quindi ci recheremo al MAEC, acronimo del Museo dell’Accademia Etrusca della città di Cortona, allestito all’interno dell’imponente Palazzo Casali, prezioso contenitore non solamente del passato archeologico della città ma anche delle sue epoche più recenti.
A termine rientro in Hotel. Cena e pernottamento.

Prima colazione in Hotel.
Tempo libero a disposizione e in tarda mattinata trasferimento alla stazione Santa Maria Novella di Firenze. Fine dei nostri servizi

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Toscana – Arezzo e il Casentino – 6 giorni
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